Bio
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Alberto Brambilla (Busto Arsizio, 1955). Laureato in filologia medievale e umanistica con Giuseppe Billanovich all'Università Cattolica di Milano, ha lavorato in alcune università italiane e straniere ed attualmente è Membre associé dell’Équipe Littérature et Culture Italiennes (ELCI, EA 1496), della Sorbona. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, dedicate a nodi culturali fra Otto e Novecento (come ad esempio l’Irredentismo e la letteratura giuliana), a fenomenologie letterarie (come la Letteratura popolare e in particolare l’opera di Emilio Salgari), ed ad alcuni protagonisti della letteratura o della cultura italiana quali Ascoli, Carducci, De Amicis, Novati, Croce, a cui ha dedicato alcune monografie. La sua attività ha però seguito svariati percorsi, legati anche allo sport. Per l’editore Limina di Arezzo ha progettato e tuttora dirige la collana “La corsa di Atalanta”, specializzata nel recupero della tradizione italiana nell’ambito del rapporto scrittura e sport. Ha fondato (2010) la rivista "L’arcimatto. Quaderni per Gianni Brera", che dirige con Adalberto Scemma. Ultimamente si dedica alla letteratura novecentesca ed in particolare all’opera di Piero Chiara e Vittorio Sereni.
Alberto Brambilla (Busto Arsizio, 1955). Laureato in filologia medievale e umanistica, ha lavorato in alcune università italiane e straniere ed attualmente fa parte dell’Équipe Littérature et Culture Italiennes della Sorbona. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, dedicate a nodi culturali fra Otto e Novecento (ad esempio l’Irredentismo e la letteratura giuliana), a fenomenologie letterarie (come la Letteratura popolare e in particolare l’opera di Salgari), ed ad alcuni protagonisti della letteratura o della cultura italiana quali Ascoli, Carducci, De Amicis, Novati, Croce, a cui ha dedicato alcune monografie. La sua attività ha però seguito svariati percorsi, legati anche alla scrittura creativa e al rapporto tra sport e letteratura.
Alberto Brambilla (1955). Laureato in Lettere, ha conseguito due Dottorati di ricerca, quello italiano all’Università degli studi di Milano e quello francese all’Université de Franche-Comté, dove ha anche conseguito l’Abilitazione a Direttore di ricerca (HDR). Dal 1980 ha insegnato in diversi ordini di scuole, dalle Medie inferiori all’Università. Attualmente insegna al Liceo Coreutico e Musicale Pina Bausch di Busto Arsizio, ed è Membre associé dell’Équipe Littérature et Culture Italiennes della Sorbona. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, dedicate a nodi culturali fra Otto e Novecento ed ad alcuni protagonisti della letteratura o della cultura italiana e francese. Ha scritto o coordinato una quindicina di libri sulla storia di Busto. Mai iscritto a nessun partito ha sempre pensato alla politica come servizio.
Alberto Brambilla è nato a Busto Arsizio (1955), dove vive. Già a lungo professore a contratto di Lingua e Letteratura italiana presso la Facoltà di scienze motorie e dello sport dell’Università di Verona, si occupa da tempo, a diversi livelli, di problemi legati allo sport, alla scrittura, alla comunicazione. Ha tenuto su questi temi diversi seminari in vari atenei, come ad esempio all’Università Cattolica di Milano, all’Università dell’Insubria (sedi di Saronno e Varese) e all’Università di Teramo (sede di Atri). Ha lavorato per la Radio della Svizzera italiana, tenendo un programma su sport e scrittura. Ha partecipato alcune trasmissioni di "Sky racconta" come esperto e ha aperto e gestito per qualche tempo un superblog (www.fuoricampo.tgcom.it) nel portale di Mediaset, occupandosi ancora di letteratura e sport. Collabora inoltre a “La Gazzetta di Parma”, “Panathlon International”, “Corriere dello Sport. Stadio”. Può anche vantare una partecipazione come attore a un film televisivo diretto da Gilberto Squizzato, L’uomo dell’argine (2004).
Alberto Brambilla ha incominciato a collezionare libri degli autori via via studiati, e poi per divertimento e forse per un senso di liberazione rispetto alla routine della ricerca accademica ha iniziato a metà degli anni ottanta a realizzare libri-sculture e libri-oggetto in vari materiali, presto perdendosi senza scampo nei labirinti della libridine. Da metà degli anni ’90 sino al 2001 ha collaborato con la Galleria Aquifante di Busto Arsizio, organizzando mostre a tema, scrivendo recensioni e testi introduttivi a cataloghini artigianali o a libretti d’amici. Qualche pezzo è stato inserito anche in cataloghi ufficiali. Dopo l’incontro illuminante con Luciano Caruso, si è occupato anche teoricamente di ‘Libri d’artista’, sia tenendo alcune conferenze, sia scrivendo articoli ‘di servizio’ con l’intento di fondere intuizione critica e scrittura creativa. In seguito ha continuato a sperimentare materiali e forme, costruendo libri, libretti, libercoli, oppure intervenendo su opere altrui, invadendole e fagocitandole. Dopo una solitaria e ‘terapeutica’ e anarchica attività di ricerca artistica ormai quasi trentennale, solo da poco ha deciso di riflettere sul proprio e l’altrui lavoro. Non ama esporre le sue opere, ma si è comunque imposto di confrontarsi pubblicamente, partecipando almeno ad alcune mostre collettive, di solito all’estero, e in maniera quasi furtiva.